Le partecipazioni di nozze. Gli invitati vengono scelti dalla coppia, (è la loro
festa non delle rispettive famiglie) e non dovrebbero mai superare un numero di
300. A questi verrà inviato il classico cartoncino almeno due o tre mesi prima,
in modo da potersi organizzare. Essendo gli sposi in prevalenza ragazzi
giovani, potrebbero avere la tentazione di fare la pubblicazione su Facebook e
social media, ma lo sconsigliamo perché non è sinonimo di eleganza. Tuttavia si
potrà dare la possibilità agli invitati di rispondere via mail.
Per la
location si potrà optare tra l’affitto di una sala o di una villa, tra il classico ristorante o ancora una
tenuta di campagna,
l’importante è che regni la semplicità e l’attenzione a tutte le esigenze dei
nostri ospiti. Attenzione agli addobbi floreali, che saranno chiari e quanto
più delicati possibile. Lo stesso, naturalmente, vale per la chiesa dove la
musica sarà classica.
A seconda
dell’ora in cui verrà celebrata la cerimonia, il galateo richiede diverse
soluzioni in merito al rinfresco. Il banchetto ai tavoli con precedente banco
del buffet per gli aperitivi è preferibile per i pranzi di giorno e su ogni tavolo dovrà esserci il menù,
mentre un buffet in piedi è l’ideale per un matrimonio di pomeriggio o sera.
Per quanto riguarda la disposizione non
ci sono regole in merito a quello degli invitati che possono
sedersi in base alle loro preferenze o a seconda di a quelle degli sposi, nel
caso in cui predispongano un tableau
de mariage assieme a dei segnaposto matrimonio originali per ogni tavolo, a differenza del tavolo degli
sposi, soggetto invece a precisi dettami.
E ricordate
pochi piatti, e classici, con torta nuziale multipiano finale: nessuno ha voglia di passare ore a
tavola, e tutti tengono d’occhio la linea, anche quando fingono il contrario.
Le
bomboniere dovranno essere un oggetto piccolo e discreto. Dovrebbero essere inviate
dalle famiglie degli sposi venti
giorni dopo il matrimonio, mentre gli sposi sono in luna di miele, ma è
ormai usanza che siano gli sposi stessi a consegnarle al momento del
congedo. Devono essere uguali per tutti gli invitati, eccetto per i
testimoni di nozze e i genitori, ai quali si riserva magari una bomboniera originale e un po' particolare. L’importante, sempre, è
non strafare.
L’abbigliamento della sposa
è il più importante. L’ideale è
un vestito da sposa semplice, con
le spalle coperte, e le scarpe, chiuse, dello stesso materiale, no a
scollature, balze, volant e sandali. Sì ad un gioiello, capelli raccolti, e
velo di famiglia. Nella sinistra, un piccolo bouquet di fiori, la destra al padre. Per una futura sposa un filo superstiziosa la
tradizione consiglia di indossare: qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo,
qualcosa di prestato, qualcosa di blu. Rispettivamente: il vecchio indica il
legame con la famiglia d’origine; il nuovo propizia il futuro della nuova
famiglia; il prestato è per attirare a sé la felicità di chi vi presta
l’oggetto; il blu è il simbolo della purezza.
Il bouquet della sposa è un
dono del futuro marito
Secondo il
galateo deve essere lui a ordinarlo e farlo recapitare a casa della sposa la
mattina delle nozze, in veste di ultimo regalo da fidanzato. In merito al
lancio, la tradizione vuole che, alla fine del banchetto e prima del taglio della torta, la sposa
regali il bouquet di fiori alla sua amica nubile più cara come augurio di nozze entro l’anno. Se le
amiche sono più di una, allora si procede al famoso lancio: rigorosamente di
spalle.
Il ritardo della
sposa fa parte della tradizione e va bene perché crea la giusta atmosfera tra
gli invitati. Tuttavia è consigliabile che non superi i 10-20 minuti.
Per lo sposo
sì al tight, ma solo se la celebrazione è di mattina; nel
pomeriggio, abito scuro (meglio se blu) con camicia bianca e cravatta Unico
decoro ammesso, l’orologio, sobrio come le stringate di pelle nera.
Assolutamente no al bianco.
Anche amici
e parenti dovranno rispettare qualche regola nell’abbigliamento. Le madri non
dovranno mai in nessun modo offuscare i veri protagonisti. Così gli invitati:
no alle mise appariscenti, fatali, bianche o nere, sì al cappello, o al
cerchietto con veletta, ma solo di giorno. Per le amiche, bene la combinazione
abitino e soprabito, o il tailleur. Per gli uomini, abito scuro, senza
cappello. I paggetti e le damigelle sono
bambini, e quindi vanno bene in qualunque mise.
Per le
seconde nozze, valgono le stesse regole, ma sarà tutto più discreto: inviti
telefonici, niente abito bianco e pranzo tra pochi intimi, sperando che questa
volta duri.
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L'Evento
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